I droni rappresentano per la logistica healthcare una frontiera relativamente nuova e, specialmente in
Italia, di importanza strategica. Il nostro territorio vede infatti la presenza di numerose zone
scarsamente accessibili: isole, comunità montuose o lagune sono abitate da cittadini con lo stesso
diritto alla salute di chi vive nelle grandi città ma, a causa della conformazione del territorio, con
infrastrutture meno idonee a garantirlo.
In un contesto geografico di questo genere i droni possono rappresentare una svolta nella logistica
healthcare, ma la loro utilità non si limita al solo raggiungimento di zone remote: ad esempio nel
trasporto di organi, sangue o defibrillatori a volte i minuti a disposizione sono pochi, e la possibilità
di aggirare il traffico o le barriere architettoniche può fare la differenza tra la vita e la morte di un
paziente.
Ormai da qualche anno si vedono numerose sperimentazioni di trasporto merci su drone. Tra queste
però poche riescono a diventare progetti operativi, pochissime in ambito di trasporto healthcare. Se
da un lato questa tecnologia in piena evoluzione prospetta vantaggi non indifferenti sul piano della
rapidità, dei costi e della facilità di raggiungimento di zone remote, dall’altra sono diverse le sfide che
le aziende devono ancora affrontare.
In questo Focus:
- Inquadrare la tematica
- La normativa
- La normativa europea
- La regolamentazione made in Italy
- ENAC: procedura per l’autorizzazione al trasporto merci tramite droni
- Applicazioni recenti dei droni in ambito healthcare
- Abruzzo
- Campania
- Lombardia
- Piemonte
- Puglia
- Sicilia
- Veneto
- Interregionali
- Gli aspetti da approfondire
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