COMUNICATO STAMPA – Rincari di energia e carburante: la logistica healthcare chiede misure incisive

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Nuovo appello di ASSORAM: “Ci sono filiere che non possono essere fermate né hanno la libertà di fermarsi Urgente prendere atto appieno delle conseguenze dell’impennata di energia e carburante”

“Siamo consapevoli che la situazione sia eccezionale e senza precedenti e abbiamo rispetto dei grandi sforzi istituzionali nella ricerca di soluzioni, sia contingenti, necessarie per non fermare l’Italia, sia strutturali di medio-lungo periodo, non più rinviabili in relazione alle nuove evidenze geo-politiche.

Ciò premesso, non possiamo evitare di ribadire che esistono filiere come la nostra in cui gli imprenditori non possono decidere liberamente riduzioni o sospensioni di servizi per contenere i costi crescenti”. Il Presidente Assoram Pierluigi Petrone torna a denunciare la grave situazione che sta vivendo la distribuzione primaria di prodotti della salute, raccogliendo il grido di dolore degli associati che lamentano rincari del doppio o del triplo rispetto alla media dello stesso periodo dello scorso anno.

L’associazione ha avviato un proficuo  confronto con AIGET, l’associazione italiana di grossisti di energia e trader, da cui sono emersi dati allarmanti, come dichiara il Presidente AIGET Massimo Bello: “i prezzi di elettricità e gas all’ingrosso sono aumentati di circa 10 volte rispetto a un anno fa e la crescente pressione sui fornitori di energia in termini di liquidità e garanzie rischia di ridurre drasticamente la concorrenza e di mettere a rischio persino i contratti a prezzo fisso già stipulati. Calmierare i prezzi dell’elettricità e del gas e preservare la concorrenza e il pluralismo degli operatori sono valori primari per tutti i settori dell’economia, occorre agire subito”.

I distributori sono un anello chiave della health supply chain, essenziali per il rifornimento a valle. In un settore fortemente regolamentato come quello della movimentazione di prodotti della salute dove vigono obblighi contrattuali con i produttori basati su disposizioni di legge che prevedono target di qualità e tempistiche non modulabili, i margini di controllo del prezzo per far fronte al drammatico caro bollette sono minimi.

“Siamo molto preoccupati – continua Petrone – Abbiamo appreso della protesta indetta da Trasportounito per raccordare le diverse manifestazioni già in programma in diversi luoghi della penisola. Gli effetti della pandemia prima e degli aumenti delle commodity ora, stanno colpendo duramente anche i nostri operatori, che tuttavia non possono tirarsi indietro dovendo garantire servizi essenziali e di pubblica utilità a tutela del cittadino.

Il delicato contesto geopolitico sicuramente non rende facile trovare una soluzione a breve termine, ma ci sono filiere su cui bisogna intervenire con urgenza. Distribuiamo farmaci, e ne sentiamo la responsabilità etica oltre che professionale”.

Assoram lamenta l’assenza di misure incisive per la propria filiera, tra le norme varate finora. Con questo andamento del gas e dell’elettricità, necessari per mantenere i target di qualità e sicurezza prescritti per legge, nello stoccaggio e nel trasporto dei prodotti farmaceutici, l’health supply chain italiana è in pericolo, proprio nel delicato momento della ripresa dallo shock pandemico.

“È urgente una coordinazione degli sforzi delle Istituzioni nazionali e comunitarie oltre che tra tutte le sigle di rappresentanza degli operatori impattati dalla crescente crisi.

In questi giorni l’Unione Europea ha introdotto un principio molto importante con il RE-POWER EU, attraverso il quale gli stati membri possono offrire uno sgravio temporaneo per le imprese che devono far fronte a esigenze di liquidità dovute agli attuali prezzi elevati dell’energia, indipendentemente dalle loro dimensioni e sulla base degli orientamenti in materia di salvataggio e ristrutturazione”.